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In the final part of the study conducted by Donald E Stanley and Daniel G Campos, the Peircean logic is considered as an aid to guaranteeing the effectiveness of the diagnostic passage from populations to individuals. A diagnosis focuses on the individual signs and symptoms of a disease. This manifestation cannot be extrapolated from the general population, except for a very broad experiential sense, and it is this sense of experience that provides clinical insight, strengthens the instinct to interpret perceptions, and grounds the competence that allows us to act. We acquire basic knowledge and validate experience in order to transfer our observations into the diagnosis.  
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Nelle conclusione dello studio condotto da Donald E Stanley and Daniel G Campos si considera la logica peircea come un aiuto a garantire l'efficacia del passaggio diagnostico dalle popolazioni agli individui. A diagnosis focuses on the individual signs and symptoms of a disease. This manifestation cannot be extrapolated from the general population, except for a very broad experiential sense, and it is this sense of experience that provides clinical insight, strengthens the instinct to interpret perceptions, and grounds the competence that allows us to act. We acquire basic knowledge and validate experience in order to transfer our observations into the diagnosis.  
  
 
In another recent study, author Pat Croskerry proposes the so-called "Adaptive Expertise in Medical Decision Making", in which a more effective clinical decision could be achieved through adaptive reasoning, leading to advanced levels of competence and mastery<ref name=":1">{{cite book  
 
In another recent study, author Pat Croskerry proposes the so-called "Adaptive Expertise in Medical Decision Making", in which a more effective clinical decision could be achieved through adaptive reasoning, leading to advanced levels of competence and mastery<ref name=":1">{{cite book  

Revision as of 17:24, 1 May 2021

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Atm1 sclerodermia.jpg

In questo capitolo discuteremo il linguaggio medico attuale. Nello specifico, discuteremo lo studio delle relazioni tra le espressioni linguistiche e il mondo a cui si riferiscono o che dovrebbero descrivere.

La conclusione è che una volta rivelate la vaghezza e l'ambiguità di questa forma di linguaggio (e quindi le conseguenze negative che tutto ciò comporta), occorre renderla più precisa e completa.

Vogliamo concentrarci su un ragionamento più matematico e rigoroso perché può risultare molto più efficace se riusciamo a gestirlo nel modo giusto, come discuteremo in questo capitolo.

Il linguaggio medico è un linguaggio naturale esteso

Il linguaggio è fonte di incomprensioni ed errori ed in medicina, infatti, il linguaggio che usiamo spesso ci lascia in difficoltà perché è semanticamente sottosviluppato e non è in accordo con ideali standard scientifici. Per spiegare meglio questo concetto, che apparentemente sembra fuori tema, dobbiamo descrivere alcune caratteristiche essenziali della logica del linguaggio che ci faranno comprendere meglio perché un termine come "Dolore Orofacciale" possa assumere un diverso significato seguendo una logica classica od una logica formale.

Questo passaggio da logica classica a logica formale non è proprio un dettaglio di poco conto perché necessita di descrizione accurata. Anche se la tecnologia medica ed odontoiatrica ha sviluppato modelli mozzafiato e dispositivi in ​​molte discipline riabilitative dell'odontoiatria come gli elettromiografi, TC conebeam, impronte digitali ecc...il linguaggio medico è ancora da migliorare.

Iniziamo con il dire, innanzitutto, che bisogna distinguere tra linguaggi naturali (inglese, tedesco, italiano ecc.) e linguaggio formale come può essere quello matematico. I primi emergono e si evolvono naturalmente nelle Comunità Sociali tanto quanto nelle Comunità Scientifica mentre i linguaggi formali sono artificialmente costruiti per l'uso in discipline come la matematica, la logica e la programmazione informatica. I linguaggi formali sono caratterizzati da una sintassi e una semantica con precise regole mentre un linguaggio naturale ha una sintassi abbastanza vaga nota come grammatica, e manca di qualsiasi semantica esplicita.

Per mantenere attiva e coinvolgente la lettura e non farla trascendere in un noioso trattato di filosofia della Scienza consideriamo un caso clinico molto esplicativo. Tratteremo utilizzando logiche di linguaggio differenti::

Caso clinico e logica di linguaggio medico

La paziente Mary Poppins (ovviamente nome inventato) fu seguita e trattata per oltre 10 anni da più colleghi tra cui dentisti, medici di famiglia, neurologi e dermatologi. La storia clinica in breve è la seguente:

  • donna di 50 anni che notò per la prima volta piccola macchie di pigmentazione anormale sul lato destro del viso all'età di 41 anni.
    Su di lei ammissione a una divisione dermatologica, per biopsia della pelle che fu coerente con la diagnosi di sclerodermia localizzata del viso, (o Morphoea.);
    Sono stati prescritti corticosteroidi..
  • All'età di 44 anni ha iniziato ad avere contrazioni involontarie del massetere destro e muscoli temporali; le contrazioni aumentarono in durata e frequenza negli anni. Contrazioni che la paziente riferì al collega odontoiatra come serramento sia diurno che notturno.
    Alla sua prima valutazione neurologica, la discromia era meno evidente, ma il viso era francamente asimmetrico a causa di un leggero incavatura della guancia destra e marcata ipertrofia dei muscoli massetere e del temporale destro.
    Le diagnosi furono varie proprio per un limite nel linguaggio medico.

Riduciamo lo senario e cioè: il paziente che esprime nel proprio linguaggio naturale lo stato psicofisico che da tempo la affligge,; il dentista che dopo aver eseguito una serie di accertamenti quali 'anamnesi, una stratigrafia ed una Tomografia Computerizzata dell'ATM ( Figura 1,2 e 3) conclude con una diagnosi di "Disfunzione Temporomandibolare" che sigliamo 'DTM'[1][2][3]; ed il neurologo che sostiene una patologia organica neuromotoria di tipo Dolore Orofacciale Neuropatico ( DOFn) escludendo la componente DTM o quantomeno non ne considera la causa principale, ma per non essere simpatizzanti né verso il dentista né verso il neurologo, in questo contesto, consideriamo la paziente affetta da "DOFn/DTM" così non litiga nessuno.

Question 2.jpg
«Ma chi avrà ragione?»

Ci troviamo di fronte, ovviamente, ad una serie di argomenti che meritano una discussione adeguata perché riguardano la diagnostica clinica.

A differenza dei linguaggi formali della matematica, della logica e della programmazione informatica che sono sistemi artificiali di segni con precise regole di sintassi e semantica, la maggior parte dei linguaggi scientifici si sviluppa come semplice espansione del linguaggio naturale con la mescolanza di alcuni termini tecnici. Il linguaggio medico appartiene a questa categoria intermedia. Emerge dal linguaggio naturale e quotidiano aggiungendo termini come "Dolore Neuropatico", "Disfunzione Temporomandibolare", "Demielinizzazione" "Allodinia" ecc. Questo è il motivo per cui non ha una sintassi specifica e semantica oltre quella del linguaggio naturale. Per fare un esempio, si consideri il termine "Malattia" riferita alla paziente Mary Poppins, termine che indica il concetto fondamentale di medicina, vale a dire il concetto di malattia alla base della nosologia e ricerca e pratica clinica. Sebbene ci si aspettasse che sia un termine tecnico ben definito, è ancora un termine indefinito.

Nessuno sa cosa significhi esattamente e a parte alcuni filosofi della medicina, nessuno è interessato al suo significato esatto, per esempio: "malattia" riguarda il soggetto/paziente o il Sistema in quanto organismo vivente e per ciò un paziente non malato nel tempo può convivere con un Sistema già in uno Stato di danno strutturale nel tempo ?

Il termine languisce senza alcuna semantica come se fosse irrilevante o gratuito ed i suoi derivati condividono con esso la stessa oscurità semantica.[4]

In poche parole,
  • è la paziente Mary Poppins ad essere malata
  • E' dunque, una malattia di "Sistema", considerando il Sistema Masticatorio nella sua integrità costituita da sottoinsiemi come recettori, tessuto nervoso Periferico e Centrale, ossa mascellari, denti, lingua, cute ecc.
  • oppure è una malattia di "Organo" focalizzata, in questo caso specifico, nell'Articolazione Temporomandibolare (ATM)?

Queste brevi note dimostrano come l'inesattezze e la peculiarità del linguaggio naturale entrano in medicina attraverso il suo linguaggio sintatticamente e semanticamente sottosviluppato ma occupiamoci di alcune di queste peculiarità con degli esempio clinici concreti.


Approccio Clinico

((passa il mouse sopra le immagini))

Che cosa significa un termine medico

Domandiamoci cosa significa “Significato”.

La Treccani scrive: " Il contenuto della parola in quanto traducibile in concetti e riferimenti."[5]. Per quanto possa sembrare semplice la nozione di "Significato" è piuttosto generica e vaga, non esiste ancora una risposta comunemente accettata alla domanda "che cosa significa Significato?" Finora sono state avanzate controverse teorie del significato e ognuna ha i suoi vantaggi e le sue carenze[6][7].

Tradizionalmente, viene visualizzato un termine come etichetta linguistica che significa un oggetto in un mondo, sia esso concreto o astratto. Il termine è pensato stare nella lingua come rappresentante per quell'oggetto, ad es. "mela" per il frutto mela. Questo termine "Mela" avrà lo stesso significato per il bambino, l'anziano Europeo o Cinese mentre il significato "Dolore Orofacciale" .avrà un significato per il neurologo, uno per il dentista e certamente un proprio significato per la malcapitata Mary Poppins.

Espressioni del genere non derivano il loro significato dal rappresentare qualcosa nel mondo là fuori, ma dal modo in cui sono in relazione con altre espressioni all'interno del proprio mondo o contesto.

Il significato di Dolore per Mary Poppins è in relazione a ciò che può significare per se stessa, per la propria coscienza e non in riferimento al mondo esterno ed, infatti, il chiedere di dare un valore numerico al proprio dolore da 0 a 10 non ha senso perché non si ha un riferimento normalizzatore interno al proprio mondo o contesto.
Lo stesso sarà per il neurologo che darà significato al termine "Dolore nell'emivolto destro" nel suo proprio contesto basato su sinapsi, assoni, canali ionici, potenziali d'azione, neuropeptidi ecc.
tanto quanto per il dentista il cui contesto è costituito principalmente su denti, articolazione temporomandibolare, muscoli masticatori, occlusione ecc.

Concetti che non vanno tralasciati quando si parla di 'diagnosi differenziale', perché potrebbero essere fonte di errori clinici. Per questo si dovrebbe riflettere su argomenti che riguardano la moderna filosofia del" Significato" iniziata con Gottlob Frege[8], as a compound of "extension" and "intention" of a term that expresses a concept.

Il concetto presenta una sua estensione (comprende tutti gli esseri che presentano la stessa qualità) e "comprensione" (complesso delle qualità riferite al concetto). Per cui ad esempio il concetto "Dolore" si riferisce a molti esseri umani e non, ma è più generico (grande estensione ma poca comprensione) mentre se consideriamo il dolore nei pazienti che ricevono, per esempio, impianti dentali (IMP), nei pazienti con pulpite dentale infiammatoria in corso (IP) e nei pazienti con dolore neuropatico (odontalgia atipica [AO][9] avremo:

  1. Aumenti della soglia di percezione meccanica e della soglia di percezione sensitiva correlati all'attivazione della fibra C
  2. Anomalie somatosensoriali come allodinia, ridotta percezione meccanica e . e alterata modulazione del dolore nei pazienti con AO
  3. Nessuna alterazione somatosensoriale dopo l'inserimento dell'impianto nel gruppo IMP malgrado i pazienti riferiscono dolenzia nella regione trattata;

Sul "Dolore" in generale possiamo affermare che ha una ampia Estensione e minima comprensione ma se vogliamo considerare la tipologia di dolore di cui sopra e cioè nei pazienti che ricevono, per esempio, impianti dentali (IMP), nei pazienti con pulpite dentale infiammatoria in corso (IP) e nei pazienti con dolore neuropatico (odontalgia atipica [AO]) tanto maggiore sarà la comprensione tanto minore deve essere l'estensione.

La "intensione" di un concetto,invece, è l’insieme degli aspetti che lo contraddistinguono dagli altri. Sono quelle caratteristiche che differenziano il termine generico di "Dolore" che articolando l’intensione di un concetto riduce automaticamente la sua estensione.Ovviamente, da un concetto possono discendere varie scale di generalità a seconda di quale aspetto dell’intensione si articoli per cui concettualmente potremmo distinguere un dolore all'ATM da un dolore da nevralgia trigeminale.


Possiamo convenientemente dire, perciò, che il significato di un termine rispetto a una particolare linguaggio è una coppia ordinata consistente della sua estensione e intensione in un mondo che chiameremo da ora " Contesto".

Proprio in riferimento al "Contesto" dobbiamo segnalare che::

  1. Nel "Contesto" odontoiatrico il termine "Dolore nell'emivolto destro" rappresenta una estensione relativamente ampia tale da classificarla in una area comprendente le "DTM" ed una intenzione composta da una serie di caratteristiche cliniche magari supportate da una serie di indagini strumentali radiologici, EMG, assiografici ecc.
  2. Nel "Contesto" neurologico, invece, il termine "Dolore nell'emivolto destro" rappresenta una estensione "DOFn" anch'essa relativamente ampia ed una intenzione composta da una serie di caratteristiche cliniche magari supportate da una serie di indagini strumentali radiologici, EMG, potenziali evocati somatosensoriali ecc.

Questo breve ma essenziale argomento ci ha permesso di constatare come l'espressione linguistica di un linguaggio medico è vulnerabile per tutta una serie di motivi non ultima quella della incompletezza semantica e come un significato possa essere differente in contesti diversi per cui già da queste prime premesse il termine "DOF" diviene ambiguo.[10].

Ambiguità e Vaghezza

Come abbiamo premesso oltre alla dipendenza dalla lingua, il significato di un termine medico dipende anche dai contesti da cui si origina e ciò può generare "Ambiguità" o "Polisemia" dei termini. Un termine è chiamato ambiguo o polisemico, se ha più di un significato. L'ambiguità e la vaghezza sono state oggetto di notevole attenzione nella linguistica e nella filosofi[11][12][13]; ma nonostante il significativo effetto dannoso dell'ambiguità e della vaghezza sull'aderenza e l'implementazione della linee guida di pratica clinica "Clinical Pratice Guideline" (CPG),[14], questi concetti non sono stati esplorati e differenziati in un contesto medico.

L'interpretazione di termini vaghi da parte dei medici varia notevolmente,[15], portando a una ridotta aderenza e maggiore variazione pratica dalle CPG. L'ambiguità è classificata in ambiguità sintattica, semantica e pragmatica[16].

Come abbiamo precedentemente descritto il significato di una semplice espressione linguistica riferita da Mary Poppins ha almeno tre significati diversi in tre contesti diversi L'ambiguità e la vaghezza nell'espressione linguistica che c'è dietro il termine "Dolore Orofacciale" e che contestualmente potrebbe essere fonte di errori diagnostici riguarda principalmente l'inefficienza della logica di linguaggio medico non in grado di decriptare il messaggio macchina che il Sistema invia in tempo reale all'esterno.

Cerchiamo di descrive questo interessante argomento del linguaggio macchina criptato da cui si articolaeranno i capitoli a seguire.

Il Dolore Orofacciale non ha un significato nella sua più genuina forma lessicale bensì in ciò che sta a significare nel contesto in cui esiste, dunque, tutta una serie di domini ad esso riferiti e da esso generati come i segni clinici, i sintomi correlati e le interazioni con altri distretti neuromotori, trigeminali, dentali ecc. Questo linguaggio macchina non corrisponde al linguaggio verbale bensì ad un linguaggio criptato costruito su un alfabeto proprio, che genera un messaggio da convertire in linguaggio verbale ( naturale). Ora il problema si sposta verso la logica di linguaggio impiegata per decriptare il codice.. Per descrivere in modo più comprensibile questo concetto facciamo una serie di esempi.

Immaginiamo la sventurata Mary Poppins che soffre di "Dolore oro facciale" e che si presenta dall'operatore sanitario a cui riferisce quanto segue::

««Dottore ho iniziato 10 anni fa con fastidi diffusi alla mandibola compreso episodi di bruxismo che sono peggiorati fino ad accusare dolore diffuso facciale ed in particola modo nell'area della ATM destra con scrosci nei movimenti mandibolari.
In questo periodo si sono formate lesioni vescicolari sulla pelle maggiormente evidenti nell'emivolto destro. In questo periodo, però, il dolore è divenuto più intenso ed intermittente»»

L'operatore sanitario che sia dermatologo, odontoiatra o neurologo capta alcuni messaggi verbali nel dialogo di Mary Poppins ( quelli evidenziati nel riquadro) e stabilisce una serie di ipotetiche conclusioni diagnostiche ma che non hanno nulla a che vedere con il linguaggio criptato.

qui, però, dovremmo abbandonare un pò gli schemi e le opinioni acquisite per seguire meglio il concetto di "Linguaggio criptato". Supponiamo, dunque, che il Sistema stia generando ed inviando il seguente messaggio criptato, per esempio.: Efapsi.

Ora, cosa c'entra la "Efapsi" con il DOF oppure con il DTM?

Nulla e tutto, come potremo meglio verificare a fine dei capitoli riguardanti la logica di linguaggio medico ma in questo momento dedichiamo un pò di tempo al concetto di criptazione e decriptazione.

Criptazione

Continuiamo con il nostro esempio:

Prendiamo una comune piattaforma di criptaggio e decriptaggio come la. Nel seguente esempio noi riportiamo i risultati di una piattaforma italiana ma possiamo scegliere qualsiasi tipo di piattaforma i risultati concettualmente non cambiano.:


Digiti il tuo messaggio in testo semplice, la macchina lo converte in qualcosa di illeggibile, ma chiunque conosca il "codice" sarà in grado di capirlo.


Supponiamo, quindi, che lo stesso avvenga quando il cervello invia un messaggio con il proprio linguaggio macchina, fatto di treni d'onda, pacchetti di campi ionici e così via; e questo porta con sé un messaggio da decriptare quello del codice "Efapsi".


Questo messaggio proveniente dal Sistema Nervoso Centrale deve essere dapprima trasdotto in linguaggio verbale per permettere al paziente di dare significato all'espressione linguistica e al medico di interpretare il messaggio verbale. In questo modo, però, il messaggio macchina viene inquinato dall'espressione linguistica sia da parte della paziente non in grado di convertire con l'esatto significato il messaggio criptato (Vaghezza Epistemica) sia dal medico perché condizionato dal contesto specifico della propria specializzazione

Il paziente,infatti, riferendo una sintomatologia di Dolore Orofacciale nella regione dell'Articolazione Temporoandibolare accoppia, virtualmente, l'insieme dell'estensione ed dell'intenzione in un concetto diagnostico che permette all'odontoiatra di formulare la diagnosi di Dolore Orofacciale da Disfunzione Temporomandibolare (DOF/DTM).

Molto spesso il messaggio rimane criptato almeno fino a quando il Sistema viene danneggiato a tal punto che emergono segni clinici e sintomi così eclatanti che, ovviamente, facilitano la diagnosi

Capire come funziona la crittografia è abbastanza semplice (vai alla piattaforma di decrittazione sceglie e provalo):

  1. scegli una chiave di crittografia tra quelle selezionate;
  2. digita una parola;
  3. per ottenere un codice corrispondente alla chiave scelta e alla parola digitata.


Ad esempio, se inseriamo la parola 'Efapsi' nel sistema di crittografia della piattaforma, avremo un codice crittografato nei tre diversi contesti (paziente, dentista e neurologo) che corrispondono alle tre diverse chiavi algoritmiche indicate dal programma, ad esempio : la chiave 1 corrisponde all'algoritmo del paziente, la chiave 2 al contesto dentale e la chiave 3 al contesto neurologico.

Nel caso del paziente per esempio scrivere Efapsi ed utilizzare la chiave (1) ci darà un messaggio criptato reale del tipo



La chiave la si può definire "Contesto reale"..

Question 2.jpg
«Perché dici che la "chiave" del paziente è definita come REALE?»
((ardua risposta ma osserva il fenomeno del Gate Control e capirai))

Prima di tutto: Solo ed esclusivamente il paziente è inconsciamente consapevole della malattia che affligge il proprio Sistema ma non è ha la capacita di trasduzione del segnale da linguaggio macchina a linguaggio verbale. Stesso procedimento che avviene nella Teoria di controllo dei Sistemi in cui una procedura dinamica di controllo chiamato "Osservatore di Stato" è progettato per stimare lo stato di un sistema dalle misurazioni degli output. Nella teoria del controllo l'osservabilità, infatti, è una misura di quanto gli stati interni di un sistema possono essere dedotti dalla conoscenza dei suoi output esterni[17]. anche se per quanto riguarda il Sistema biologico si preferisce una "Osservabilità Stocastica" dei sistemi dinamici lineari[18], nonchè l'impiego di matrici Gramiane per l'osservabilità stocastica dei Sistemi non lineari.[19][20].

Detto questo basterebbe rivolgere l'attenzione su un fenomeno straordinariamente esplicativo quello del Gate Control. Se un bambino prende un colpo ad una gamba giocando a pallone oltre a piangere la prima cosa che fa è quella di strofinarsi ampiamente la zona dolente e così il dolore diminuisce di intensità. Il bambino non conosce il "Gate Control" ma incosciamente attiva una azione che stimolando i recettori tattili chiude il cancello all'ingresso dell'input nocicettivo delle fibre C diminuendo di conseguenza il dolore; fenomeno scoperto solo nel 1965 da Ronald Melzack e Patrick Wall[21][22][23][24][25].

Tanto quanto nei computer il criptaggio-decriptaggio avviene anche in biologia ed infatti una recente ricerca in cui gli autori hanno studiato i meccanismi molecolari del fenomeno "long-term potentiation" (LTP) nell'ippocampo sull'importanza funzionale della plasticità sinaptica per la memorizzazione delle informazioni e lo sviluppo della connettività neuronale. Non è chiaro, infatti, se l'attività modifichi la forza delle singole sinapsi in modo digitale (01, tutto o nulla) o analogico (graduato).. Nello studio emerge che le sinapsi individuali sembrano avere un potenziamento tutto o nulla indicativo di processi altamente cooperativi ma diverse soglie per subire il potenziamento. Questi risultati sollevano la possibilità che alcune forme di memoria sinaptica possano essere immagazzinate in modo digitale nel cervello.[26].

Decriptazione

A questo punto, ammesso che il linguaggio macchina ed il codice sia ben strutturato, inseriamo nella “ Bocca della verità“ il messaggio criptato proveniente dal Sistema di Mary Poppins:[27]:


ed immaginiamo di essere dei Marziani in possesso della chiave (algoritmo o contesto) giusta "chiave (1)" che corrisponde al 'Contesto reale'. Saremmo in grado di decriptare perfettamente il messaggio come potrete verificare inserendo nell'apposita finestra il codice::

«Ephaptic»

Ma purtroppo noi non siamo marziani ed useremo, contestualmente all'informazione acquisita dal contesto sociale e scientifico, la chiave (2) quella odontoiatrica con la conseguente decriptazione del messaggio in::

«5GoI49E5!»

mentre usando la chiave (3) che corrisponde al contesto neurologico la decriptazione del messaggio sarà::

«26k81n_g+»


Riflettiamo su questi elementi di logica di linguaggio straordinariamente interessanti e notiamo che il messaggio criptato del "Significato" reale della "Malattia", chiave (1), è totalmente diverso da quello criptato attraverso le chiavi (2) e (3) perché sono costruiti in contesti convenzionalmente diversi mentre la realtà è una sola e ciò già è indice di ipotetico "Errore Diagnostico".

Ciò significa che le logiche di linguaggio mediche costruite principalmente su un'estensione del linguaggio verbale sono poco efficienti nell'essere rapidi e dettagliati nella diagnostica specialmente quella differenziale perché la distorsione dovuta all’ambiguità ed alla vaghezza semantica dell'espressione linguistica, chiamata "Vaghezza Epistemica" o "Incertezza epistemica" o meglio ancora "Conoscenza incerta" indirizza forzatamente la diagnosi verso il contesto di riferimento specialistico e non su quello esatto e reale.

Question 2.jpg
«Perché, allora, abbiamo un relativo successo nella diagnostica?»
(Ci vorrebbe un'enciclopedia a parte per rispondere a questo giustificato quesito ma senza andare troppo oltre proviamo a discuterne le motivazioni.)

L'intuizione diagnostica di base è un modo di ragionamento rapido, non analitico e inconscio. Un piccolo corpus di prove indica l'ubiquità dell'intuizione e la sua utilità nel generare ipotesi diagnostiche e nell'accertare la gravità della malattia. Poco si sa su come i medici esperti capiscano questo fenomeno e su come lavorino con esso nella pratica clinica. La maggior parte dei resoconti dell'intuizione diagnostica del medico hanno collegato questo fenomeno al ragionamento non analitico e hanno sottolineato l'importanza dell'esperienza nello sviluppo di un senso di intuizione affidabile che può essere utilizzato per coinvolgere efficacemente il ragionamento analitico per valutare l'evidenza clinica. In un recente studio gli autori concludono dicendo che i medici percepiscono l'intuizione clinica come utile per correggere e far avanzare le diagnosi di condizioni sia comuni che rare[28]

Pertanto, è necessario:

Question 2.jpg
«Una logica di sistema che integra la sequenza del codice del linguaggio macchina»
(vero! ci arriveremo con un po 'di pazienza)

Considerazioni finali

La logica del linguaggio non è affatto un argomento per filosofi e pedagoghi; ma sostanzialmente riguarda un aspetto fondamentale della medicina che è la 'Diagnosi' . Si noti che la classificazione internazionale delle malattie, 9th Revision (ICD-9), ha 6.969 codici di malattia, mentre ce ne sono 12.420 nell'ICD-10 (OMS 2013)[29]. Sulla base dei risultati di un'ampia serie di autopsie, Leape, Berwick e Bates (2002a) hanno stimato che gli errori diagnostici causassero da 40.000 a 80.000 decessi all'anno[30]. Inoltre, in un recente sondaggio condotto su oltre 6.000 medici, il 96% riteneva che gli errori diagnostici fossero prevenibili[31].

Charles Sanders Peirce (1839–1914), logico e scienziato praticante[32]; sviluppò gradualmente un resoconto triadico della logica dell'indagine.. Ha distinto tra tre forme di argomentazione, tipi di inferenza e metodi di ricerca che sono coinvolti nell'indagine scientifica, vale a dire::

  1. Abduzione o generazione di ipotesi
  2. Deduzione o il disegno delle conseguenze dalle ipotesi; e
  3. Induzione o la verifica di ipotesi..

Nelle conclusione dello studio condotto da Donald E Stanley and Daniel G Campos si considera la logica peircea come un aiuto a garantire l'efficacia del passaggio diagnostico dalle popolazioni agli individui. A diagnosis focuses on the individual signs and symptoms of a disease. This manifestation cannot be extrapolated from the general population, except for a very broad experiential sense, and it is this sense of experience that provides clinical insight, strengthens the instinct to interpret perceptions, and grounds the competence that allows us to act. We acquire basic knowledge and validate experience in order to transfer our observations into the diagnosis.

In another recent study, author Pat Croskerry proposes the so-called "Adaptive Expertise in Medical Decision Making", in which a more effective clinical decision could be achieved through adaptive reasoning, leading to advanced levels of competence and mastery[33].

Adaptive competencies can be obtained by emphasizing the additional features of the reasoning process:

  1. Be aware of the inhibitors and facilitators of rationality (Specialists are unwittingly projected towards their own scientific and clinical context).
  2. Pursue the standards of critical thinking. (In the specialist, self-referentiality is supported and criticisms from other scientific disciplines or from other medical specialists are hardly accepted).
  3. Develop a global awareness of cognitive and affective biases and learn how to mitigate them. Use argument that reinforces point 1.
  4. Develop a similar depth and understanding of logic and its errors by involving metacognitive processes such as reflection and awareness. Topic is already mentioned in the first chapter ‘Introduction’.

In this context, extraordinarily interesting factors emerge that lead us to a synthesis of all what has been presented in this chapter. It is true that the arguments of abduction, deduction and induction streamline the diagnostic process but we still speak of arguments based on a clinical semeiotics, that is on the symptom and/or clinical sign[29]. Even the adaptive experience mentioned by Pat Croskerry is refined and implemented on the diagnosis and on the errors generated by a clinical semeiotics[33].

Therefore, it is necessary to specify that semeiotics and/or the specific value of clinical analysis are not being criticized because these procedures have been extraordinarily innovative in the diagnostics of all time. In the age in which we live, however, it will be due to the change in human life expectancy or the social acceleration that we are experiencing, ‘time’ has become a conditioning factor, not intended as the passing of minutes but essentially as bearer of information.

In this sense, the type of medical language described above, based on the symptom and on the clinical sign, is unable to anticipate the disease, not because there is no know-how, technology, innovation, etc., but because the right value is not given to the information carried over time

This is not the responsibility of the health worker, nor of the Health Service and nor of the political-industrial class because each of these actors does what it can do with the resources and preparation of the socio-epochal context in which it lives.

The problem, on the other hand, lies in the mindset of mankind that prefers a deterministic reality to a stochastic one. We will discuss these topics in detail.

In the following chapters, all dealing with logic, we will try to shift the attention from the symptom and clinical sign to the encrypted machine language: for the latter, the arguments of the Donald E Stanley-Daniel G Campos duo and Pat Croskerry are welcome, but are to be translated into topic ‘time’ (anticipation of the symptom) and into the message (assembler and non-verbal machine language). Obviously, this does not preclude the validity of the clinical history (semeiotics), essentially built on a verbal language rooted in medical reality.

We are aware that our Linux Sapiens is perplexed and wondering:

Question 2.jpg
«... could the logic of Classical language help us to solve the poor Mary Poppins' dilemma?»
(You will see that much of medical thinking is based on the logic of Classical language but there are limits)


Bibliography & references
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    Open Access logo green alt2.svg
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    DOI:10.1080/0142159X.2018.1484898 

Masticationpedia  Book Index

Next contents:

Source Chapter
Bruxism
  • Status quo and Criticity
  • 2rd Clinical Case: Pineal Cavernoma
  • Conclusions
Occlusion and Posture
  • Status quo and Criticity
  • 3th Clinical Case: Meningioma
  • Conclusions
Orofacial Pain
  • Status quo and Criticity
  • 4th Clinical Case: Eaton Lambert myasthenia
  • 5th Clinical Case: Postpoly syndrome
  • 6th Clinical Case: Temporomandibular disorders
  • Conclusions
Are we really sure to know everything?
  • Status quo and Criticity
  • 7th Clinical Case: glioblastoma of the cranial base
  • Conclusions
Connectivity and Complex Systems
  • Definition of the Fundamental Unit
  • Structural and functional connectivity Separation
  • Understanding of "Emergent Behavior"
  • Connectivity measurement
System Inference vs Symptom Inference
  • System Stochasticity
  • Markov chains
  • Inference of nonlinear Markov processes
  • Understanding of Network nodes
Neurophysiology and network nodes
  • Center of the Masticatory Pattern
  • Mesencephalic mechanisms
  • Trigeminal Motor nucleus
Sensory network nodes
  • Proprioceptive mechanisms
    • Neuromuscular spindles
    • Sensory mechanisms from the depressor muscles
    • Golgi Tendon Organs
  • Role of impulses from the neck muscles
  • Periodontal and Oral Sensory Factors
  • Pharyngeal sensory factors
  • Reflex of mandibular closure
  • Sensory factors of the TMJ
Conclusions to the Source Chapter
  • information transferred over time
  • System Coherence Recovery
  • 8th Clinical Case: Coherence Recovery in ort Orthognathic

Crisis of the Paradigm
Research Diagnostic Criteria (RDC)
  • Sensitivity, Specificity and Predictive Values
  • Advantages and limitations of the RDC
Masticatory cycles
  • Jaw opening width
  • Speed of mandibular movement
  • Complexity of chewing kinematics
Temporomandibular Joint
  • Computerized Tomography of the TMJ
  • Magnetic resonance imaging of the TMJM
Mandibular kinematic replicator
  • Advantages and limits of pantography
    • Pantographic Reproducibility Index
  • Advantages and limits of axiography
  • Advantages and limits of the electrognatography
Transcutaneous Electric Nerve Stimulation
  • Free way space before stimulation
  • Free way space after stimulation
  • Closing trajectory from TENS
Electromyography(EMG)
  • Interferential EMG
  • EMG at rest position
  • Quantitative analysis of the EMG
    • Fourier transform
    • Wavelett

Extraordinary Science
Overall view of the Masticatory System
  • Trigemnal electrophysiology
  • Trigeminal electrophysiological segmentation
    • Electric Motors Evoked Potentials
    • Magnetic Motors Evoked Potentials
    • Jaw jerk reflex
    • M-wave
    • Masseteric Mechanical Silent Period
    • Masseteric Electric Silent Period
    • Masseteric Laser Silent Period
    • Recovery Cycle of Masseteric Inhibitory reflex
Trigeminal System Connectivity
  • Definition of the Fundamental Unit
    • Maximal Neuronal Energy Evoked
    • Organic motor symmetry
    • Functional motor symmetry
    • Renormalization
  • Separation of structural and functional connectivity
    • Organic vs Functional Symmetry
      • Functional Neuro Gnathological Index "NGF"
  • New paradigm in masticatory rehabilitations
    • Prosthetics
    • Implantoprosthetics
    • Orthodontics
    • Orthognatics


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