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 | Pensiamo che le grandezze fondamentali dei ''Quaternioni'', vale a dire <math>(i,j,k)</math>si riferiscano a tre assi mutuamente perpendicolari (destrosi) in un comune spazio Euclideo tridimensionale. Ricordiamo che la quantitĂ nellâordinaria teoria dei numeri complessi può essere interpretata in termini dellâoperazione " ''moltiplicare per'' " che, nella sua azione nel piano complesso <math>\C</math>, significa "ruotare di un angolo retto (90°) intorno allâorigine, in senso positivo". Potremmo immaginare di interpretare il Q''uaternione'' nella stessa maniera, ma adesso come una rotazione in 3 dimensioni, in senso positivo (cioè destrosa) attorno allâasse <math>i</math>cosĂŹ il piano <math>i,k</math> svolge il ruolo del piano complesso. Analogamente '''''j''''' rappresenterebbe una rotazione in senso positivo attorno allâasse <math>j</math> e <math>k</math>una rotazione attorno allâasse <math>k</math>. |  | Pensiamo che le grandezze fondamentali dei ''Quaternioni'', vale a dire <math>(i,j,k)</math>si riferiscano a tre assi mutuamente perpendicolari (destrosi) in un comune spazio Euclideo tridimensionale. Ricordiamo che la quantitĂ nellâordinaria teoria dei numeri complessi può essere interpretata in termini dellâoperazione " ''moltiplicare per'' " che, nella sua azione nel piano complesso <math>\C</math>, significa "ruotare di un angolo retto (90°) intorno allâorigine, in senso positivo". Potremmo immaginare di interpretare il Q''uaternione'' nella stessa maniera, ma adesso come una rotazione in 3 dimensioni, in senso positivo (cioè destrosa) attorno allâasse <math>i</math>cosĂŹ il piano <math>i,k</math> svolge il ruolo del piano complesso. Analogamente '''''j''''' rappresenterebbe una rotazione in senso positivo attorno allâasse <math>j</math> e <math>k</math>una rotazione attorno allâasse <math>k</math>. |
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â | Tuttavia, se queste rotazioni fossero davvero rotazioni di un angolo retto, come nel caso dei numeri Complessi <math>\C</math>, le relazioni tra i prodotti non funzionerebbero: infatti, se alla rotazione <math>i</math> facessimo seguire una rotazione <math>j</math> non otterremmo (neppure come multipli) la rotazione <math>k</math>.[[File:Quaternioni1.jpg|thumb|'''Figura 1:''' A) Configurazione originale del libro sul tavolo; B) Rotazione del libro di 90° sull'asse '''<math>i</math>'''; C) Rotazione ulteriore di 90° sull'asse '''<math>j</math>'''|link=http://it.masticationpedia.org/index.php/File:Quaternioni1.jpg]]Eâ molto facile verificarlo nella pratica prendendo un comune oggetto e farlo ruotare. Suggerisco di prendere un libro: ponetelo piatto su una scrivania davanti a voi come volesse iniziare a leggerlo. Immaginate che lâasse <math>k</math>sia diretto verticalmente verso lâalto a partire dal centro del libro, mentre lâasse <math>i</math> è diretto verso destra e lâasse <math>j</math>è diretto in direzione opposta a voi, entrambi a partire dal centro del libro. Se ruotiamo il libro di un angolo retto (90° o <math>\tfrac{\pi}{2}</math> in senso destroso attorno a <math>i</math>poi lo ruotiamo di 90° o <math>\tfrac{\pi}{2}</math> in senso destroso attorno allâasse <math>j</math>si ritroverĂ in una configurazione (con il dorso verso lâalto) che non può essere riportata al suo stato originale da nessuna singola rotazione attorno a <math>k</math>.(Figura 1) | + | Tuttavia, se queste rotazioni fossero davvero rotazioni di un angolo retto, come nel caso dei numeri Complessi <math>\C</math>, le relazioni tra i prodotti non funzionerebbero: infatti, se alla rotazione <math>i</math> facessimo seguire una rotazione <math>j</math> non otterremmo (neppure come multipli) la rotazione <math>k</math>.[[File:Quaternione_10_invertita.jpg|thumb|'''Figura 1:''' A) Configurazione originale del libro sul tavolo; B) Rotazione del libro di 90° sull'asse '''<math>i</math>'''; C) Rotazione ulteriore di 90° sull'asse '''<math>j</math>'''|link=http://it.masticationpedia.org/index.php/File:Quaternione_10_invertita.jpg]]Eâ molto facile verificarlo nella pratica prendendo un comune oggetto e farlo ruotare. Suggerisco di prendere un libro: ponetelo piatto su una scrivania davanti a voi come volesse iniziare a leggerlo. Immaginate che lâasse <math>k</math>sia diretto verticalmente verso lâalto a partire dal centro del libro, mentre lâasse <math>i</math> è diretto verso destra e lâasse <math>j</math>è diretto in direzione opposta a voi, entrambi a partire dal centro del libro. Se ruotiamo il libro di un angolo retto (90° o <math>\tfrac{\pi}{2}</math> in senso destroso attorno a <math>i</math>poi lo ruotiamo di 90° o <math>\tfrac{\pi}{2}</math> in senso destroso attorno allâasse <math>j</math>si ritroverĂ in una configurazione (con il dorso verso lâalto) che non può essere riportata al suo stato originale da nessuna singola rotazione attorno a <math>k</math>.(Figura 1) |
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 | Quello che dobbiamo fare affinchè le cose funzionino è di ruotare di due angoli retti (in altre parole di 180° o <math>\pi</math>). Questa sembra una cosa strana da fare, poichĂŠ non è certamente in analogia col modo con cui abbiamo interpretato lâazione del numero complesso '''''.''''' (figura 2)Sembrerebbe che il guaio principale sia quello che, se applichiamo due volte questa operazione attorno al medesimo asse, otteniamo una rotazione di 360° o <math>2\pi</math>, che riporta semplicemente lâoggetto (il libro) nella sua posizione originale rappresentando apparentemente '''''<math>i^2=1</math>'''''Invece di '''''<math>i^2=-1</math>'''''. |  | Quello che dobbiamo fare affinchè le cose funzionino è di ruotare di due angoli retti (in altre parole di 180° o <math>\pi</math>). Questa sembra una cosa strana da fare, poichĂŠ non è certamente in analogia col modo con cui abbiamo interpretato lâazione del numero complesso '''''.''''' (figura 2)Sembrerebbe che il guaio principale sia quello che, se applichiamo due volte questa operazione attorno al medesimo asse, otteniamo una rotazione di 360° o <math>2\pi</math>, che riporta semplicemente lâoggetto (il libro) nella sua posizione originale rappresentando apparentemente '''''<math>i^2=1</math>'''''Invece di '''''<math>i^2=-1</math>'''''. |
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 | =Conclusioni= |  | =Conclusioni= |
â | [[File:Crossbite.jpg|left|thumb]] | + | [[File:Occlusal_Centric_view_in_open_and_cross_bite_patient.jpg|left|thumb]] |
 | [[File:Chirurgia Ortognatica.jpg|thumb]] |  | [[File:Chirurgia Ortognatica.jpg|thumb]] |
 | Spero che i colleghi si siano convinti che non può essere condiviso un concetto di "Occlusione Ideale" perchÊ questo significherebbe ridurre la variabilità intrinseca dei Sistemi Organici ad un fenotipo omogeneo determinando uno smoothing del "Comporatmento Emergente" tipico dei Sistemi Complessi. |  | Spero che i colleghi si siano convinti che non può essere condiviso un concetto di "Occlusione Ideale" perchÊ questo significherebbe ridurre la variabilità intrinseca dei Sistemi Organici ad un fenotipo omogeneo determinando uno smoothing del "Comporatmento Emergente" tipico dei Sistemi Complessi. |